All’Opéra-Comique, con “La Grande Affablulation”, l’arte della maestria in ogni modo

Dal 2023, la Maîtrise populaire de l'Opéra-Comique di Parigi presenta a fine stagione uno spettacolo in cui gran parte dei suoi membri ritrova il coronamento di una formazione annuale in canto, teatro e danza. La Grande Storia è quindi in mostra alla Salle Favart fino al 16 maggio. Drammaticamente inedita, questa creazione immaginata da Benjamin Lazar (testo scritto in collaborazione con i maestri, messa in scena) e Geoffroy Jourdain (arrangiamenti, direzione musicale) non si basa su una partitura interamente nuova, come nel caso di Archipel(s) di Isabelle Aboulker del 2024, ma sull'adattamento, vocale e strumentale, di una quindicina di opere, dal Rinascimento (Clément Janequin, Claude Le Jeune) ai giorni nostri (Terry Riley).
La storia, che ha l'aspetto di un racconto fantastico, è divisa in cinque scene. I protagonisti dello spettacolo salgono sul palco, in piccoli gruppi, per una prova filmata da un reporter. Cinque adolescenti ripassano un numero di tip tap mentre altri maestri si aiutano a vicenda ad arrotare la "r" o a pronunciare una celebre frase di Ronsard ( "Mignonne allons vouair si la rrrose" ), come ai tempi dell'autore. La musica prende il sopravvento con il canto polifonico composto nel XVI secolo da Guillaume Costeley sulla poesia la cui incisione preoccupava i bambini, in particolare la futura eroina della favola (Astrid Gueritee-Petit) che inciampa anche lei nella partitura.
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Le Monde